COSMOpolita

(Omaggio a Ugo Foscolo, l’amato de I Sepolcri, anche de Le Grazie, a dire il Vero)

Nel lento divenire di tempi lontani

La metanoia

Trasforma in sigilli

Le storie di Spiriti persi.

S’incàntano adesso di dolci musiche

Che, rapide, ricadono in stuoli d’uccelli

E di sensazioni si cingono.

Io ti cerco, Movimento dell’Idea,

o Amore, come vuoi chiamarti.

Lascio alle vicende d’intrecci e di forme

La loro stanchezza

E tabernacolo etereo,

con le anime amiche

Toccate dalla Grazia fulgurea,

risuscitiamo dagli antichi sepolcri.

E allora, in un balenìo dell’attimo,

che è lapide iscritta in eterno,

Amore di nuovo mi parla,

mi veste di muta preghiera.

Son sola in un susseguirsi

Di morti, di attese tempeste,

di zefiri soavi e presenti

che sfiorano appena

la terra e le foglie.

Ti cerco, Mio Amore, nel vuoto

Di fluidi o pensieri viventi.

Cantano insonni le acque

di fiumi avvolti dal Sole.

E il senso del Tempo mi chiama,

cancella dello spazio i risvolti

di ossa indurite, non ròtte.

Non ròtte, Amore mi ascolti?

Non ròtte dal pianto o dal riso.

Amore, ti cerco, fra note

Di aurore fiammanti,

di trémule piogge,

di strani incantesimi

che s’aprono ai ritmi

dei loti divini.

In questo incessante cercare,

– che è sguardo e luce negli occhi –

si svegliano

i sensi interiori sopiti, le dodici chiavi

di pietre preziose adornate,

le porte serrate spalancano

ed entro, con lieve timore,

nel Tempio da tanto anelato,

soffuso di grave silenzio.

Ti vedo, raccolto in te stesso

e piangi sui mali degli Uomini,

Amore Divino.

Pensiero d’Amore, di Uomo

E di Donna espressione sonora,

che unisci con filo dorato

i vuoti sfuggiti, incoscienti.

Di Gioia riempio le assenze,

per troppo dormienti, sognanti,

la gioia di essere ho appreso,

ed ecco, le storie son canti.

Alessandra Vettori, (Dialoghi poetici con l’Anima Complementare)

foscolo

POESIA

(A Mario Luzi)

Nessuno (o forse pochi) legge (o forse leggono)

le poesie in Italia.

O almeno sono pochi i suoi cultori.

Ne vanno cianciando i senza orecchio

Senza vista né gusto

Né tatto nei due sensi.

Ne vanno cianciando

Gli impiccatori di coscienze,

dell’arte e della lirica,

aspirando denaro.

Bramando di riempirsi di possessi,

posseduti anch’essi,

sotterrano i poeti

dissacrando il verso,

chiedendosi a cosa serva

in realtà.

Nell’Ombra, in verità,

potrebbero vedere

che agiscono

Due Dèi decaduti o in decadenza

che ispirano i loro falsi detti

e non ne vogliono sapere

di lasciare libero l’Uomo

– che considerano un loro pupillo -.

La Poesia può essere parlata:

è Poesia che parla.

Un cielo muto che prorompe in terra.

Fate dunque che la Poesia si esprima

E i poeti possano cercare

L’approvazione delle Muse.

Non è poco, in questi Tempi Nuovi.

Non guardate soltanto ai cimiteri

per ricordar qualcuno, ve ne prego.

Donate alle parole senza forma

la sinfonia di forme.

I morti vivi, i morti non più morti

Intendo dire

Respirino nei versi

Segni trasfigurati,

trascesi.

Le pause, Sogni dell’increato

Distacchino dai vuoti

Bianche macchie d’inchiostro

E di coscienza.

Di puro suono la testimonianza,

d’esistenza pregne e immacolate

così concepite nel ventre del Sole

interiore che ci scalda.

Poesie, io vi appartengo.

luzi

Comincia oggi…

Comincia oggi un rubrica dedicata a grandi personaggi del presente e del passato ai quali dedichiamo una poesia….

onda

PANDORA

Bimba, hai rincollato

I pezzi del vaso

Che si è rotto?

Le ore passano,

Sei davvero una monella,

Persino la Speranza

in questo tempo hai reso cieca…,

ma non gridare Vittoria, per favore,

incedono Invincibili le Ore

e cambiano i destini più fatali

sotto la Guida Diretta del Signore.

pandora

ISIDE SOPHIA ovvero “Come”

madonna

 

 

antonello da messina

iside

La Famiglia di Osiride

Come corrente d’Amore

Che in fluviale corso diviene,

impetuosa e quieta.

Come calore d’Amore

che riscalda e non brucia,

Vibra d’entusiasmo,

alla memoria del cuore richiamando

le immagini viventi dello Spirito

che agli Enti dà forma e contenuto.

Come asse di luce che penetra

in ogni dove

cristallina forza sorgiva che risana.

Come suono ineffabile

simile al muoversi dell’acqua

nei ruscelli

che si fa moto dell’idea

inarrestabile, davvero intramontabile,

Ripiena di Grazia inusitata,

di veli candidi che divengono visibili

Lasciando rivelarsi a tratti

il Vero, il Bello, il Buono eterno, il Bene.

Come presente, passato e futuro ritrovato,

Giorno nel giorno che spunta, germoglio

che nasce e si sviluppa.

Come cielo e pianeti

E cosmo e universi da scoprire

Lontani lontani evocati da timide stelle.

Come ritmo di Soli invocato

dal Nulla.

Come silenzio che si fa parola,

coome silenzio che parla un linguaggio,

Mille idiomi che tutti noi comprendiamo.

Come vena d’artista che scorre

Dalla scuola di Michele,

come vena d’artista e di poeta

nell’oscurità e nel dolore

dell’Antico dei Giorni.

Infine ritrovata,

Iside d’Amore Sacro accesa,

amata, da me amata, tanto amata.

Come atto semplice, diniego,

abnegazione, pace, fervore,

Affetto, cura degli altri, devozione.

Come compassione che viene dall’Oriente

e qui diviene mitezza creativa,

accorgimento puro, donazione di Sé.

Ricordo attivo,

Consacrazione

al Regno della Gioia,

Del Cuore,

Nel Cuore del Tempo,

di ogni Tempo.

Come Ricordo delle Divine Essenze,

che nessuna Forza ostile potrà mai più togliere

dal tessuto dei fatti ricamati

Nella storia fraterna degli Uomini.

Come dono al Cosmo di Dodici Stelle

Senza limiti, senza confini, senza fine,

Immediata Trascendenza, Pura,

dell’Istante Eterno che s’arresta.

A te, Iside Sophia anelata,

Dal segreto nome di Fiorenza,

Ringraziando,

Medito amando,

Amo meditando.

raccolgo conoscendo,

vivo agendo,

ti scopro sorridendo.

donna vestita di sole

 

 

IL Graal

Emergo dal sonno

E cosciente mi rivolgo

A te, Amor mio.

Rughe vedo scomparire in un vortice

E sul mio nuovo corpo che m’aspetta

Ecco, ho disegnato un Calice di Fiore.

rossetti

Il Ciclamino

Perché permetti

Che le tue radici

Vengano mangiate

Dalla Terra?

In me

Devi nutrirti

E in me restare.

 

 

ciclamino

INTERMEZZO

Letuepoesiesonotroppo

Discorsive,piccola.

Sonodidascaliche.

Sonomodernamentelontane

Dallanostratradizione.

Dallaclassicitàchecidistingue.

Sonoesono.

SonoA

SonoBeCeDeee….

E sonoanchequest’altro.

Poi

sono….

Luminose stelle,

Vogliate anche stasera

per favore

ritmare l’amore

che vedo e odo

Sbocciare in te.

sirio

Sirio A nel centro e Sirio B in basso a sinistra

SONETTO SERIO

A Lorenzo (carpe diem, idem est, cogli l’occasione dello Spirito)

 

 lorenzo

L’anima solitaria di un poeta

vuole amare malgrado la natura:

deve unirsi alla fonte imperitura

e giungere con impeto alla meta.

 

La vedi a volte rispecchiarsi quieta

in quell’acqua sorgiva che matura

le sofferenze avute e poi perdura

nell’intuizione fervida e concreta.

 

La vedi con coraggio sopportare

La coltre spessa delle opposizioni

Che le vengono incontro senza sosta

 

Mentre cerca, felice, di cambiare

del mondo le fallaci condizioni.

E alla lietezza umana è pur disposta.

Leonardo, la Farfalla

 

apollo di veio particolare

 

 

Vibra la vita delle creature,

Leonardo,

che coltivano

nei loro sogni

le realtà del domani.

Se sbattono le ciglia –

ali –

si stupiscono

di trovarsi

qui sulla Terra.

E basta una pena

Grande o piccola,

per renderle fragili.

Un bel giorno

– caro –

una di esse,

un semplice uomo o un uomo semplice,

una donna semplice o una semplice donna,

accetta su di sé

tutti i dolori che vede all’esterno,

s’unisce il suo cuore

con tutti i dolori che vede all’interno,

ai cuori di tutti avvicinandosi,

in un battito solo

abbandona il corpo e i corpi.

Come la farfalla

Adesso alata

Lascia la sua crisalide -tomba.

E’ un fiore

di calore

che rinasce,

in un sol giorno,

libero, libera,

è re e regina dei prati.

 

GLOSSA PARZIALE

Caro Leonardo, la tua Gioconda assomiglia tanto nel sorriso all’Apollo di Veio. Non è che volevi dipingere sulla tua tela l’Arcangelo del Popolo Italiano? D’un unico sesso, asessuato nel trasfigurare persino il concetto di sesso. Con l’Immagine e il Sorriso forse volevi alludere all’Amore e alla Conoscenza che vivono nell’anima di popolo italiana? E l’equilibrio fra i due, la Pace, non sarà forse il sorriso degli Dei?

 

gioconda

 

 

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