Non sapevi davvero dove andare
né per dove la duratura strada
ti portava adesso.
Eri felice. E nel constatare
che la tua Stella ti aveva ritrovato
e ti donava in sorte il tuo destino
finalmente, senza più timore
avevi ripreso lesto il suo cammino.
Sacre constellazioni i tuoi muti incontri
umani e sovrumani, insieme,
-contemporanei –
sul suolo universale.
Disposti in pianeti e in gesti zodiacali
le tue domande
figurate al cosmo
erano sempre diverse,
a volte qualcuna veniva ripetuta,
perché non avevi meditato giustamente.
Sacri incontri
fraterni, risonanti di luce e di calore,
d’amore effusi
sentiti
decrittati
i geroglifici dell’anima:
aprivano soltanto adesso
il loro senso occulto
le meraviglie dell’essere svelando.
Eccoti, amato mio,
eccoti,
sei giunto infine
col sorriso tuo, magnifico,
nella giuntura della mia costellazione,
per me ti fai umano,
la tua mortalità diviene Vera
d’oro per il mio anulare.
Eccomi qua,
sono venuta al nostro appuntamento:
d’amore t’ho donato una ghirlanda,
d’amore m’hai donato una corona,
un raggio del mio cerchio mi abbandona,
s’aggiunge al tuo, a un’opera futura.
Alessandra Vettori