Luigi Guasti, un trovatore dei tempi moderni: la sua intima lirica, che esce addirittura dai suoi quadri e si fa figura visibile, poesia. Vedi la sua capacità amorevole di raccontare le storie dell’umanità, le loro vicissitudini mitiche, le loro origini nascoste ai più; vedi il corale incedere delle figure, umane o appartenenti al mondo della natura parlare con colui che le guarda, colloquiare sommessamente e poi, quasi cantando, gioire del senso profondo dell’esistenza fino alle perle dell’essere. Sono i colori viventi che parlano, ma la delicatezza di Luigi Guasti le rende facenti parte della nostra realtà quotidiana e le circonda di contorni: ma i colori recuperano la loro vitalità e autonomia e divengono la soglia di un mondo trascendente, dove l’ordine prevale sul caos, i ritmi fluttuano sul mondo dei sentimenti. Tutto ciò dà luogo a un’arte nuova che potremmo definire “L’arte incantata”, questa libera le forme e attraverso una metamorfosi continua delle immagini genera il movimento della volontà, dalla quale nasce e si sviluppa ogni opera d’arte. Definiamo questa corrente artistica figurativa “Movimentismo” di cui ci pare che Luigi Guasti possa essere l’iniziatore.