In questa notte d’estate
il suo dito toccava il Firmamento
e aspettava, gioiosa,
il giorno che sarebbe giunto
appresso più vivo del giorno prima:
avrebbe volentieri colorato le sue storie.
Le linee di luce che univano le Stelle
erano state disegnate
da Mano Divina
e per questo
punto dopo punto
venivano fuori, come per incanto;
sicuramente Qualcuno li collegava insieme,
costruiva Figure Inusitate,
drammi tragedie commedie
narrazioni poetiche, elegiache
od epiche, anche se di recente
quest’ultime non andavano più di moda
tra gli uomini sulla Terra.
Era un linguaggio nuovo
sconosciuto
tanto incomprensibile
che pareva alieno.
Gli Antichi Uomini però lo conoscevano bene
e lo usavano soltanto per fatti del Destino.
Lei aveva investigato a fondo
le nature dei fatti e degli accadimenti
felice di pensare che fossero
vocali e consonanti Cosmiche
che irraggiavano nelle Anime e negli Spiriti
e dicevano di gesta, di virtù,
d’avventure
di misteri irrisolti
di muti segreti
di bellissime, davvero,
storie di vita…,
complesse azioni umane
millenarie
che configuravano
le domande e le risposte.
Tu mi ascolti, vero,
quando parlo?
Alessandra Vettori