Torno a te
con la memoria più profonda
Sacra Dimora
che accogliesti
i miei passi infantili
di bambina
felice, giocherellona.
Respiravo la tua spiritualità
della quale non comprendevo nulla
con l’intelletto,
tutto invece mi appariva chiaro
con l’intuito del cuore.
Rivedo i monaci bianchi di neve
scendere lentamente
come fiocchi leggeri
a valle, percorrendo la Foresta,
dove ogni arbusto o fiore o animale
sentono la loro libertà
come parte del suolo, dell’aria,
del calore e dell’acqua.
Quest’ultima poi la cogli
alle sorgenti e te la fai amica
nel silenzio di un’alba
e ti sussurra: “Dormi quieta”…
Alessandra Vettori
Eremo di Camaldoli
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