Guardi in alto
quasi a dire che il tuo viaggio
fu davvero un fatto serio:
ti distaccasti, piccolino,
dagli Dei dell’Olimpo
e già Poseidone s’era accorto
di quel tuo guardare il mondo
a volte lieto, a volte severo,
ma libero il tuo cuore,
prima del Tempo.
Alla conoscenza dei segreti
eri rivolto
e non indugiasti,
spiegasti le vele
con i tuoi fratelli, sapevi però che non erano
ancora pronti né la Sophia
li aveva potuti ancora allattare.
Un viaggio misterioso,
in cui lo Spazio era privilegiato dal Tempo,
in cui nessuno osava fiatare
quando volevi raggiungere un luogo
o un porto sconosciuti.
Ogni ristoro in una terra lontana
era sentire empatia
per un popolo nuovo,
come un Mosé Greco aprirsi
a iniziazioni straniere
conquistando così l’accesso
alle porte divine:
la nostalgia ti inseguiva,
tu inseguivi lei
e volevi andare sempre a casa,
la tua casa celeste
le cui radici
erano origini dorate,
erano sfingi delicate.
Alessandra Vettori