Eravamo soli,
nella foresta buia
e venimmo contattàti
da una chiocciola.
“Oddio, disse il gambero di fiume,
troppa umidità potrebbe darmi noia,
io che preferisco l’acqua dolce
alle dolci schiume figlie di Afrodite”.
(Questo gambero era un patito d’epica
greca e voleva farcelo sapere).
“Ma che dici – fece al colmo della saggezza
il cucciolo del castoro –
quando c’è lei che girella,
vuol dire che è venuto
un temporale,
ha raffrescato l’aria tutt’intorno,
i funghi sono belli e forti,
l’umore della luna è sconveniente”.
Pensavamo di essere soli,
io e il Satiro.
Invece tutti gli esseri della foresta
avevano udito i nostri sussurri,
avevano indovinato i nostri enigmi.
Alessandra Vettori