Amore, voglio stare con il mondo,
supponendo che egli stia con me,
al di là di un’aspettata solitudine
che raccoglie gioia e libertà.
Ovunque,
ovunque,
ovunque
vi sia
qualcuno d’amare,
e ce ne sono, sai.
Amore non ama a compartimenti stagni,
amore non guarda a chi comincia il gioco,
poi, felice, gioca pure lui.
Amore ti comprende e rasserena,
coglie il bisogno dell’amico
e non si nega a niente
ed a nessuno.
Amore non giudica,
perché non è stato giudicato;
Amore è grato,
perché si è educato alla gratitudine;
Amore è anelito alla verità
e non toglie identità alle cose
alle persone, agli animali,
ai vegetali,
a ogni creatura che in dignità
vive.
Amore rispetta chi è diverso,
le divise non lo affascinano,
le etichette non lo soggiogano,
le superbie lo allontanano,
i rancori e le invidie lo rattristano.
La fedeltà è la sua lira,
con la quale canta le storie
delicate degli uomini.
Amore, voglio stare con il mondo
ed avere in te il mio centro equilibrato
dal raggio e dal diametro
di un cerchio circonferenza
che illumina gli aspetti della tenebra,
risolvendo gli enigmi degli incontri
che all’inizio non trovano risposta
nell’anima.
Amore, voglio stare con il mondo
che mi ha perdonato
per quello che avrei potuto fare
e ancora non ho fatto,
per mille motivi,
che non sto qui a spiegarti,
perché so che la dialettica ti turba
e poi ti offende.
Io amo il mondo e se lui mi vorrà,
dal connubio
nasceranno bimbi impavidi,
figli della più profonda compassione,
sensibili al pianto altrui,
contagiosi nella risata,
creatori ogni oltre dove e come,
creatori di mondi,
e di colori incantati.
Amore, canta il mio canto,
sogna il mio sonno,
caro, caro sposo del Cantico.
… e di questo Mistero,
tu non ne sai niente…,
dormivi quando l’anima
ti svegliò,
Amore caro,
tu, dormivi.
Alessandra Vettori