L’Arte della Parola

 

 

Era la Memoria a custodire e a proteggere

la sacra immagine della Parola.

Ogni verso scritto,

ideato nella parte del cuore

più profonda, più lieve,

portava in sé,

come in un dolce grembo

il Sole della vita e dell’amore.

Tutto tornava nella quiete e nella calma

e risvegliava dal sonno

il fiore di luce,

la Rosa purpurea e profumata

di un vagito di bimbo

tenero di sorriso e di candore.

La Nomoteta conosceva tutti i suoni,

archetipi eterni

generati dalle costellazioni di stelle

lontane e vicine….

La Nomoteta mi consegnò le chiavi

e i segreti per la rigenerazione

delle origini divine

dei nomi,

di tutti i nomi

e l’arte per guarire dai malanni,

dalla prigione tenebrosa

degli squilibri

nel nostro mondo,

fonte sorgiva di musiche

e di melodie introvabili,

linee, rette, curve,

lettere e numeri,

cadenze, ritmi, toni, canti,

ordinati da me

che sono Orfeo.

 

 

Alessandra Vettori

 

 

Romantico avvenire

E immemore la stagione dei dialoghi è finita,

i venti sono vortici appannati,

rendono ciechi gli occhi del vero.

Tu sei sulla cima innevata

dei ricordi, velati di rosa antico,

come merletti e pizzi

dal vago odore-sapore di naftalina,

li scansi con la mano

come farfalle arrugginite,

fissando il cielo vitale,

modellando con l’anima

le forme spente dell’alba.

Sembra tutto perduto,

il cammino solleva polvere,

l’illusione incalza ironicamente,

io sto resistendo in ogni dove,

penso alla montagna

sulla quale ci siamo dati appuntamento.

Sulla cima innevata

s’innalza il sole adesso

ed il chiarore allude

finalmente

a un’aurora

dall’identità nuova,

mitica

costellata

di futuri grandiosi.

Alessandra Vettori

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