Non dormiva mai,
aveva le sue spire avvolte sul tuo capo;
la spada che ti avevano dato
nel giorno insonne
era arrugginita.
Sconsiderato amico,
perché non l’avevi mantenuta
affilata e lucente
per l’ennesima battaglia.
Credi a loro,
quando ti dicono malevoli e suadenti,
– ispirati dal loro Padre –
che il Drago non esiste più da tempo
e si è rintanato, accucciato,
nei libri di leggende per bambini.
Credi tu a questi?
Riprenditi la memoria vera,
dal Signore delle origini,
metti a ferro e fuoco la tua spada,
ti servirà presto, tu sia maschio o femmina.
Non puoi aver paura,
anche il Drago ha perso la memoria
e sembra tutto un gioco
fatuo
di chimere e sogni.
Il bel coraggio è l’arma
del nuovo eroe,
niente metallo,
raggiante di conoscenza e d’amore
la spada.
La materialità del vivere,
l’oscuro taglio del cordone divino,
la dissacrante risata di chi persegue
l’oro e il suo possesso.
Tu, contrario a queste leggi amorali,
guarda con gli occhi del pensiero,
allena il tuo cuore a pulsare
con entusiasmo e fervore,
uccidi con Dio il Drago,
e srotolando le sue eliche agghiaccianti,
svolgi la retta che s’innalza lieta,
verso l’Iside Sophia,
movimento assiale del Cosmo.
Alessandra Vettori