Amore sui tetti,
Amore in soffitta,
Amore in cantina,
Amore s’affina.
Da me sente udire
l’ambigua parola,
che i natali gli ha dato,
che lo ha modellato.
Mi fa gli occhi dolci,
mi segue con l’arco,
ma Eros da oggi
non voglio chiamarlo.
Voglio condurlo con me,
lontano lontano,
da casa stanarlo,
fargli presente
che Natura è assente,
da quando si è fatto convincere
dalle moderne diavolerie,
a star fuori dai boschi,
obliando cieli e valli,
piante, fiori e giardini,
tuoni fulmini e tempeste
mari laghi e fiumi
stelle e soli e lune
e così via,
continua l’elenco,
nell’ampio creato.
Ah, birbantello!
L’ho afferrato per un pannilino
proprio in questo istante,
e sull’ombelico,
mi sono divertita
a fargli un po’ di solletico,
perché sorrida,
sorrida questo putto
d’Amore,
Amore da tutti chiamato.
Alessandra Vettori