E’ d’autunno che le tue parole
d’Amore
tingono con i gialli delle querce,
con i rossi dei platani, dei ciliegi e degli aceri di monte,
con gli arancioni dei larici,
con gli ocra dei faggi,
con i marroni dei frassini, degli ontani e dei carpini,
con l’oro dei castagni,
il soffio lieve dell’anima
memoria della vita
che s’addormenta,
che si fa carezzare
dal vento
del mio respiro.
E’ d’autunno che le tue parole
si vestono degli andamenti
ritmici dei miei pensieri
e l’istrice è un amico
che l’ansia del nutrimento
fa abbandonare gli aculei
nel campo rifugio
e tutto torna in un uguale
movimento e una loquace
trasformazione.
E’ d’autunno che il tuo gesto
si fa di nuovo profondo volere insonne
e tenti afferrare le mie ali,
ma la vita che sono disparisce,
tremula e vaga
cellula ancestrale
di Donna
unta di terra,
vuota di cielo.
Alessandra Vettori