Ritornano al mattino, assorte nella notte,
le stelle.
Io non sapevo davvero che farne,
nel ritmo diurno non le vedevo brillare,
perché nel giorno si sa,
il giallo non risalta.
Ebbi a dirti, non te lo ricordi?:
“la lira ha perso tutte le sue corde,
cantano gli usignoli e i cardellini,
cantano i poeti stanchi,
i bimbi nei cori di paese,
cantano le donne sole,
amanti di uno sposo,
cantano gli angeli nei cieli,
cantano i fiori e le raganelle
nei canneti paludosi
e le libellule cangianti
negli stagni
cantano la loro gioia,
facendo delle ali trasparenti
un inno sereno all’esistenza”.
Tu, ebbi a dirti, non te lo ricordi?:
aspetti sempre che sia io a cambiare,
pigro d’un uomo buono,
e il tuo riscatto inizia
dal tuo amore,
come primula,
come primula acerba
scuoti il viso al vento,
t’imbarazza il silenzio dell’inverno
e invano soffi sulla girandola,
al riparo delle streghe,
la soglia è aperta adesso, déstati.
Alessandra Vettori