Di velluto

Di velluto il tuo austero camminare:

vedo una veste che ondeggia nel sogno,

la cura fu l’amore improvvisato

nascosto tra le pieghe del tuo passo.

Nel plesso solare ritmi sbocciando,

inspiro, espiro, suoni volteggiano

linee mosse che muovono i fiati.

Vere etimologie scorgo nel pieno

Essere dello Spirito vivente.

Ed è d’amore il soffio che mi nutre,

in questo nostro accordo armonico.

Ed è di Luce che è Vita, risplende

la radice misteriosa dei Nomi,

l’essenza custodita nel Triangolo

d’oro, ho ritrovato il suo Segreto.

Ed è d’amore il mio dono donato

che mi fu consegnato come gemma.

Persino il vento lo vuol trattenere

mentre illude le foglie sempreverdi

sigillate, fatte di Tempo eterno.

Di velluto l’invisibile velo,

va, torna, va via, torna nuovamente,

mi volgo: è velluto il tuo incedere.

Alessandra Vettori Maiorelli (Da Canti)

Mondrian, Albero rosso, 1908

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