Perché permetti
Che le tue radici
Vengano mangiate
Dalla Terra?
In me
Devi nutrirti
E in me restare.
Luce avea fra le dita. Arte, Scienza, Spiritualità
Perché permetti
Che le tue radici
Vengano mangiate
Dalla Terra?
In me
Devi nutrirti
E in me restare.
Letuepoesiesonotroppo
Discorsive,piccola.
Sonodidascaliche.
Sonomodernamentelontane
Dallanostratradizione.
Dallaclassicitàchecidistingue.
Sonoesono.
SonoA
SonoBeCeDeee….
E sonoanchequest’altro.
Poi
sono….
Luminose stelle,
Vogliate anche stasera
per favore
ritmare l’amore
che vedo e odo
Sbocciare in te.
Sirio A nel centro e Sirio B in basso a sinistra
A Lorenzo (carpe diem, idem est, cogli l’occasione dello Spirito)
L’anima solitaria di un poeta
vuole amare malgrado la natura:
deve unirsi alla fonte imperitura
e giungere con impeto alla meta.
La vedi a volte rispecchiarsi quieta
in quell’acqua sorgiva che matura
le sofferenze avute e poi perdura
nell’intuizione fervida e concreta.
La vedi con coraggio sopportare
La coltre spessa delle opposizioni
Che le vengono incontro senza sosta
Mentre cerca, felice, di cambiare
del mondo le fallaci condizioni.
E alla lietezza umana è pur disposta.
Vibra la vita delle creature,
Leonardo,
che coltivano
nei loro sogni
le realtà del domani.
Se sbattono le ciglia –
ali –
si stupiscono
di trovarsi
qui sulla Terra.
E basta una pena
Grande o piccola,
per renderle fragili.
Un bel giorno
– caro –
una di esse,
un semplice uomo o un uomo semplice,
una donna semplice o una semplice donna,
accetta su di sé
tutti i dolori che vede all’esterno,
s’unisce il suo cuore
con tutti i dolori che vede all’interno,
ai cuori di tutti avvicinandosi,
in un battito solo
abbandona il corpo e i corpi.
Come la farfalla
Adesso alata
Lascia la sua crisalide -tomba.
E’ un fiore
di calore
che rinasce,
in un sol giorno,
libero, libera,
è re e regina dei prati.
GLOSSA PARZIALE
Caro Leonardo, la tua Gioconda assomiglia tanto nel sorriso all’Apollo di Veio. Non è che volevi dipingere sulla tua tela l’Arcangelo del Popolo Italiano? D’un unico sesso, asessuato nel trasfigurare persino il concetto di sesso. Con l’Immagine e il Sorriso forse volevi alludere all’Amore e alla Conoscenza che vivono nell’anima di popolo italiana? E l’equilibrio fra i due, la Pace, non sarà forse il sorriso degli Dei?
Cos’è che mi stupisce della Parola?
Il Suono? Ciò che vuol dire?
Il Significato?
Forse la traettoria?
Il timbro, il tono o il ritmo?
La musicalità nascosta?
Sono figure invisibili
Fatte di atmosfere e di respiri
in mezzo ai quali
Parlano
i Silenzi.
(A Vittorio Vettori)
Allegoria del Silenzio nel chiostro del monastero di Santa Chiara a Napoli
Ingman Bergman ed Ingrid Thulin in una scena del film “Il Silenzio”
Nello squarcio
formato dal tempo che si arresta
Eccomi apparire
d’un balzo
nella nuova vita
che voglio, che intendo conoscere.
Socchiudo gli occhi
– Ma sono occhi?…. O mondi? –
E,
davanti a me, il vuoto.
E poi?
Poi, lenta descrivo l’iperbole d’amore.
Carissimi visitatori di questo blog….
Benvenuti!
Presto metterò a disposizione dei lettori le mie opere già a suo tempo pubblicate e anche altre che ancora debbono esserlo.
Vorrei che questo producesse un’attivo infervorarsi di idee, di creazioni, uno scambio di vedute, di pensieri, di sentimenti, di atti di volontà…, non solo mie, ma anche vostre.
A presto!
Costante, fedele e impetuosa
E calma procede nel tempo
La volontà del’azione
Che fa del dove e del quando
Il come e il perché delle cose
E calma procede nel tempo.
A Ives Bonnefoy
Clio, Talia, Erato, Euterpe, Polimnia, Calliope, Tersicore, Urania e Melpomene, sarcofago in marmo (Parigi, Louvre).